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Due Diligence anticorruzione

La Due Diligence anticorruzione rappresenta il metodo migliore per scongiurare i rischi derivanti da episodi di corruzione della società target.
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In ambito economico e commerciale, conoscere la solidità e affidabilità di un soggetto o un’azienda è di fondamentale importanza per porre in essere collaborazioni sicure e vantaggiose. A tal fine esistono infatti specifiche indagini preliminari che le parti di un accordo economico eseguono l’una sull’altra: si tratta delle operazioni di Due Diligence.

Come abbiamo visto, la Due Diligence riguarda diversi ambiti: quello che a noi oggi preme analizzare è un particolare tipo: la due diligence anticorruzione. 

Due Diligence anticorruzione

Che cosa analizza la Due Diligence anticorruzione?

La Due Diligence anticorruzione ha come oggetto la verifica della compliance sulla normativa  anticorruzione e più in generale che l’azienda non sia coinvolta direttamente o indirettamente in episodi di corruzione.

Che cos’è la compliance? Attraverso la compliance un’azienda pone in essere tutte quelle attività necessarie a garantire il rispetto delle norme di settore tramite la rilevazione e correzione di eventuali violazioni. L’esperto di compliance, una figura relativamente nuova e sempre più richiesta, ha il dovere di monitorare, in sostanza, l’effettiva conformità del modus operandi aziendale rispetto alle normative di settore.

La Due Diligence Anticorruzione è ben regolata dalla norma UNI ISO 37001 che consente alle aziende che la pongono in essere di certificare il sistema di gestione per la prevenzione della corruzione.

Tra i vari punti, alcuni dei più salienti sono i seguenti:

1) Due diligence proporzionata al rischio

Sembra ragionevole il criterio adottato per determinare il grado di approfondimento dell’analisi di due diligence; per gli stakeholders a basso rischio non è richiesta un’analisi oltremodo approfondita, mentre risulta necessario procedere ad uno screening più accurato quando si altamente probabile il verificarsi di situazioni di rischio.

2) Red flags

Le red flags sono indicatori di criticità in atto individuate secondo standard puntuali. Le red flags indicano anomalie nell’azienda così gravi da essere plausibile effetto di un atto di corruzione.  Non è necessario che le red flag siano evidenti e conclamate ma è sufficiente che si tratti di un’anomalia così importante da meritare approfondimenti e scongiurare il rischio.

È appurato ormai che anche persone possono essere segnalate come Red Flag. È il caso delle PEP,  persone esposte politicamente: individui preposti ad alte funzioni pubbliche, personalità politiche, quadri superiori della Pubblica amministrazione, della magistratura e delle forze armate, dirigenti di imprese pubbliche e importanti esponenti di partiti politici.

3) Analizzare le Blacklist e Watchlist non è sufficiente per un’adeguata Due Diligence

Le Blacklist & Watchlist sono liste compilate da autorità finanziarie, governative, giudiziarie o investigative di più di 80 paesi, in cui sono presenti i soggetti coinvolti in reati finanziari, insolvenze, attività illecite, mafia e altri reati gravi.

Visionare questi elenchi è stato, per molti e per lungo tempo, la sola operazione di Due Diligence anticorruzione. Per molte aziende è prassi scandagliare massivamente i dati contenuti negli elenchi per adempiere alla compliance antiriciclaggio.

È però evidente che non sia sufficiente eseguire un check sulle blacklist/watchlist per scongiurare il rischio corruzione ma sia auspicabile un intervento  di screening mirato, soprattutto sull’azienda target in caso di operazioni economico-finanziarie.

Come si esegue una Due Diligence anticorruzione

Quello che sostanzialmente emerge è che la normativa di settore e le norme ISO, ovviamente generaliste per questioni di maggiore adattabilità alle diverse fattispecie non diano sufficienti indicazioni per rilevare e risolvere i fattori di rischio.

Quanto detto risulta ancora più vero nel caso in cui non si debba eseguire la compliance anticorruzione interna bensì verificare che questa risulti perfetta in un’azienda con cui si vuole entrare in affari. Per una Due Diligence anticorruzione efficace è necessario rivolgersi a consulenti esterni che possano mettere in luce eventuali criticità e zone d’ombra non rilevabili con una semplice visione d’insieme. 

Quando un soggetto è intenzionato a porre in essere un’operazione di rilevante importanza come un’acquisizione, una fusione o un investimento è importante che tuteli i propri interessi eseguendo uno screening mirato ed approfondito sui rischi corruzione dell’azienda target.

Autore: Jessica Bertazzo